9 marzo 2019
Palazzo Ducale di Lucca
Una storia complicata alla fine del principato di Elisa
Una banca fantasma e i debiti di un pizzicagnolo mettono in subbuglio un’intera città. Da un debito di gioco agli interessi di uno Stato. Non è la trama di un noir a sfondo politico ma la traccia di una recente scoperta, un altro pezzo inedito di storia di Lucca, che ha per protagonista l’Archivio di Stato di Lucca e i documenti lì conservati, nonché una esperta di numismatica, Franca Maria Vanni. Racconterà quanto ha trovato nell’incontro “Una storia complicata alla fine del principato di Elisa”, sabato 9 marzo alle 17 a Palazzo Ducale (sala Tobino), a ingresso libero, organizzato dall’associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana” con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Provincia di Lucca.
“L’esame della documentazione archivistica spesso porta a conoscere episodi del tutto sconosciuti della storia del nostro paese o che riguardano la nostra città – racconta Franca Maria Vanni -. Ed è così anche in questo caso, in cui conducendo ricerche su tutt’altro, sono spuntate ‘strane’ banconote recanti il bollo della Banca di Lucca. Con il solo, evidente problema, che i documenti erano gli atti di un processo per debiti di gioco del 1814, protagonista un pizzicagnolo e l’incartamento delle sue merci, mentre la Banca di Lucca è nata nel 1850. Quale storia si nasconde dietro a tutto questo?”
Dopo i saluti della presidente dell’associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana”, Roberta Martinelli, la racconterà Franca Maria Vanni, che ha appena allestito la sezione Numismatica e di Carta Moneta della Fondazione Ivan Bruschi di Arezzo, direttore scientifico del Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica di Castiglion Fiorentino. Seguendo infatti una traccia del tutto inaspettata, è arrivata a scoprire dell’esistenza di un progetto molto importante per l’economia lucchese, la cui notizia mise però in subbuglio, all’epoca, l’intera città, chiamando in causa Elisa Baciocchi, Napoleone Bonaparte e anche il Governo austriaco.
Tra voci di popolo e bolli a secco, ecco un altro tassello di Storia spuntare intorno alle vicende dei Bonaparte a Lucca e in Toscana.
Franca Maria Vanni è stata dal 1983 al 1993 collaboratore esterno della Soprintendenza Archeologica di Firenze e partecipando a varie mostre importanti, ha collaborato ai cataloghi delle mostre allestite dal Centro Affari di Arezzo a Tokio e a New York e dal 1994 al 2005 è stata collaboratore esterno della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Artistici e Architettonici di Arezzo. Ha svolto inoltre per il Ministero delle Politiche agricole e forestali la revisione inventariale del patrimonio storico artistico del Monastero e Eremo di Camaldoli. Ha partecipato a vari congressi internazionali di numismatica sia in Italia che all’estero, curato mostre e inventariato materiali per diversi istituti in Italia.