24 maggio 2019
Teatro del Giglio
Tout comme à Paris. Elisa e il teatro di corte al Palazzo di Lucca
Tutto come a Parigi.
E' stato un ospite internazionale, un riferimento assoluto per gli studi napoleonici, a presentare il libro “Tout comme à Paris. Elisa e il teatro di corte al Palazzo di Lucca” venerdì 24 maggio alle 18 nel Ridotto del Teatro del Giglio (Piazza del Giglio 13/15, Lucca). Bernard Chevallier, direttore onorario dei Musées Nationaux de Malmaison et Bois-Préau, da anni coltiva un legame di studi con Lucca e l’associazione“Napoleone ed Elisa”, presieduta da Roberta Martinelli.
Oltre a presentare il libro, che contiene un suo saggio ed è pubblicato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, in questi giorni farà visita a Villa Reale a Marlia che fu residenza di Elisa Bonaparte Baciocchi, ed effettuerà un sopralluogo al restauro delle due colonne del teatro di Elisa in fase direcupero e valorizzazione grazie al sostegno del Banco Bpm Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa, Livorno e del Rotary Club di Lucca.
Oltre al suo contributo, il libro ospita saggi dell’architetto Velia Gini Bartoli e della storica Monica Guarraccino. L’incontro è introdotto da Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, Luca Menesini, presidente della Provincia di Lucca, Giovanni Del Carlo, amministratore Unico Azienda Teatro del Giglio e moderato da Manrico Ferrucci, direttore del Teatro del Giglio.
“Il Teatro di Corte di Elisa collocato all’interno del palazzo Ducale – spiega l’associazione – ha un’importante valenza per la comprensione dell’idea che Elisa aveva della sua residenza e del suo modo di essere e di agire nelle relazioni sociali.
Il progetto fu redatto a tempo di record dall’architetto Giovanni Lazzarini, i lavori iniziarono nel marzo del 1806, terminarono nel dicembre dello stesso anno e la sera del 2 gennaio del 1807 in occasione dei festeggiamenti per il compleanno di Elisa vi si tenne una gran festa. Il Teatrino di Corte, così come viene definito nei documenti, oggi diviso in quattro vani e fino a poco tempo fa destinato ad uso di uffici della Provincia, è oggi affidato alla nostra Associazione: uno spazio sottratto per molto tempo alla memoria ma ancora oggi presente e recuperabile sul quale ci è sembrato importante indagare più a fondo. Così abbiamo fatto, ricostruendo le vicende di questo Teatro ma soprattutto restituendolo a quel più vasto contesto di relazioni architettoniche che intorno ad esso si erano determinate”.